Il viaggio nel cuore, da sempre

admin

11 Agosto 2022

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Noi italiani abbiamo una cultura ricca di rituali, anche di rituali sociali, il galateo mi fa sentire fiera di essere italiana, ma in alcuni casi è un limite [solo in alcuni]. Vi faccio un’esempio di approccio tipico: lui vede lei e gli piace, deve trovare una strategia per conoscerla che non lo faccia risultare un cretino spavaldo, meglio individuare un’amico in comune, capire le sue abitudini per trovarla presto in altri locali; poi l’approccio deve essere soft, mai troppo esuberante, bisogna farsi conoscere poco a poco, dare la migliore immagine di noi stessi. Invitarla per tempo, mandare messaggi negli orari giusti, magari invitarla a cena o a pranzo, a prendere un aperitivo, insomma cercare di fare il miglior marketing di noi stessi!

In viaggio non si può!

Non c’è tempo, non c’è galanteria in senso stretto, non ci sono convenzioni sociali dietro le quali nascondere. Difficile immaginare di conoscere un ragazzo nel tuo ostello che di dice: “ce l’hai what’s app, ci sentiamo in questi giorni!?” Non hai tempo di mostrarti sognatrice e di svelarti poco a poco, devi essere tu! Te stessa nel hic et nunc. Questo spaventa tutti, ma in viaggio c’è un salvagente, forse non lo rivedrai mai più! Quando incontri una persona che ti interessa nel tuo locale preferito, pensi che se anche non fai niente oggi, la incontrerai di sicuro la settimana prossima, quando sei in viaggio e sul bus scambi due chiacchiere con una persona che ti interessa, pensi che se non ci vai a pranzo subito potresti non incontrarla mai più in tutta la tua vita, e allora ti butti, tanto male che vada cambi itinerario!

In viaggio non hai gli scudi della moda.

Quando si incontra qualcuno di speciale in viaggio è come vivere una mini storia concentrata, i primi 4 appuntamenti si concentrano nel primo, non ci sono argomenti fatui tipo: “di cosa ti occupi, ma come è lavorare in un’azienda come quella, e in quale quartiere hai casa…,” al 90% non capirà niente della tua vita perché viene da un’altra cultura e parlate un’altra lingua, quello che interessa in quel momento è: chi sei tu?

Il viaggio parla più di mille aperitivi, “perché hai scelto di essere li? dove sei stato prima, dove stai andando, cosa fai nel cammino!” Tutti aspetti che raccontano molto di te, di come vedi la vita, di quello che cerchi nella vita.

Può sembrare banale, ma non per noi italiani. Parlo alle donne: quando esco con un ragazzo che mi piace, penso almeno 2 gironi prima quello che indosserò, quale abito mi valorizza meglio e soprattutto indosso dei tacci altissimi, i tacchi aiutano sempre la sicurezza in sé, è un dato di fatto!

Quando sei in viaggio, se ti va bene hai 2 vestitini, sicuramente non di valore e di sicuro non i tuoi stivali preferiti, per gli uomini è uguale, non credo che si portino le camicie fatte a mano con le cifre.

Eppure è molto frequente incontrare una persona che ci piace, come facciamo per piacergli?

Usiamo il linguaggio del corpo, è naturale, ma per paura, durante la nostra vita cittadina lo mettiamo da parte, ma come dico sempre, se togli il rumore puoi ascoltare la musica e così anche nelle relazioni. Non si perde tempo a parlare di come si mangia male in quel bar o del traffico della città alle 8, non si sono scuse, si ha la possibilità di incontrare in tempi brevi una persona, o meglio di mostrarsi e di ascoltare al persona che si ha davanti.

Per questo le relazioni in viaggio sono più forti, perché nn ci sono mezze misure, è tutto e subito, è intenso! Hai la possibilità di condividere tantissimo tempo con una persona che conosci poco, anche di entrare forse troppo presto in intimità, nel senso che se decidi di proseguire il viaggio insieme, dovrai condividere anche gli spazi e questo, in assoluto, crea un po’ di imbarazzo.

Esperienza

Cosa ti insegna questa esperienza? Che bisogna imparare a modulare, ma non perdere tempo!

Avere un incontro tutto pancia, senza cornice sociale o di vita vera ti insegna a mostrare quello che vale di te, ti insegna ad ascoltare le cose importanti di una persona, ma non ti fa mettere il focus sulla realtà, su quello che è la vita di tutti i giorni. La maggior parte delle coppie finiscono per odiarsi per problemi banali, di routine, quelli che rendono una storia vera e non solo una parentesi romantica  D’altro canto, molto spesso noi mostriamo una fotografia di noi lontana da quella vera, nascosta dentro stereotipi superficiali e dilatiamo troppo i tempi. Ci mettiamo mesi per conoscere l’altro e mesi per farci conoscere per poi arrivare a dire “non sei come pensavo”, Certo! non ti ho detto come ero! hai vistato di proiezione e fantasia fino ad adesso!”